5 anni di attività del terminale di rigassificazione offshore Adriatic LNG
Porto Viro (Rovigo), 18 settembre 2014 – Si celebra oggi, presso la Base Operativa di Terra di Porto Viro, la cerimonia del quinto anniversario di attività del terminale di rigassificazione Adriatic LNG, con interventi del Vice Ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, del Sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, dell’Assessore all'Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione Veneto Isi Coppola, del Sindaco di Porto Viro Thomas Giacon e numerosi rappresentanti istituzionali, dell’associazionismo e del mondo economico italiano e internazionale.
Il gas naturale soddisfa più di un terzo della domanda energetica nazionale ed è considerato una delle risorse chiave per contribuire a un futuro più sostenibile grazie alla sua elevata efficienza e versatilità, all’ampia disponibilità di riserve e alle ridotte emissioni di CO2. Nel 2013 l’Italia ha consumato 70,1 miliardi di metri cubi di gas di cui l’89% è stato importato tramite gasdotti o con navi di Gas Naturale Liquefatto (GNL).
A circa 15 km al largo delle coste venete, Adriatic LNG ha costruito e gestisce il terminale che dal 2009 assicura oltre il 10% delle importazioni nazionali complessive di gas e la quasi totalità delle importazioni di GNL di questi ultimi anni.
Infrastruttura unica al mondo, insignita nel 2010 del Platts Global Energy Award - il premio mondiale per l’eccellenza tecnologica e strategica – il terminale ha una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di m3/anno. Tale capacità nominale è stata utilizzata nel 2013 per il 64%, a fronte di un tasso di utilizzo medio dei terminali in Europa tre volte inferiore (22%), in uno scenario molto competitivo caratterizzato dal perdurare della fase di recessione economica e di debolezza della domanda di energia a livello europeo.
Superando la necessità di un collegamento diretto, tramite gasdotto, con i luoghi di produzione, il rigassificatore ha consentito all’Italia di aumentare le fonti di approvvigionamento energetiche, importando Gas Naturale Liquefatto (GNL) da 5 Paesi: prevalentemente dal Qatar ma anche dall’Egitto, da Trinidad e Tobago, dalla Guinea Equatoriale e dalla Norvegia.
Con più di 340 navi di Gas Naturale Liquefatto (GNL) approdate e oltre 28 miliardi di metri cubi di gas immessi nella rete nazionale di gasdotti (corrispondenti a quanto il Veneto consuma in circa 5 anni), il terminale Adriatic LNG ha confermato in questi cinque anni di svolgere un ruolo strategico per l’Italia, offrendo al sistema energetico nazionale un contributo importante soprattutto in contesti di crisi internazionali, come quelle legate all’interruzione delle forniture dal Transitgas e dalla Libia, nonché nell’emergenza legata agli eventi meteorologici di fine gennaio-metà febbraio 2012.
“Siamo un’azienda solida che guarda con fiducia al futuro “ spiega Elizabeth Westcott, Amministratore Delegato di Adriatic LNG – “Ponendo sempre la sicurezza al primo posto, puntiamo al consolidamento della nostra importanza strategica a livello nazionale ed europeo, continuando a garantire l’integrità e l’affidabilità dei nostri impianti nel massimo rispetto per l’ambiente. Dalla capacità di coniugare eccellenza operativa e sostenibilità ambientale nasce il nostro impegno di fornire servizi innovativi e affidabili, che possano rispondere alle sfide del mercato e contribuire ad aumentare la competitività e la sicurezza del sistema italiano del gas”.
“Il gas soddisfa più di un terzo dei consumi dell’Italia e continuerà a farlo in modo complementare allo sviluppo delle rinnovabili. Ma l’Italia riesce a produrre solo il 10% del gas di cui ha bisogno”, ricorda il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti. “La Strategia Energetica Nazionale punta ad accrescere la produzione interna, in un quadro che ci vedrà comunque sempre come un Paese importatore. Per questo puntiamo sulla valorizzazione del Gas Naturale Liquefatto che, attraverso servizi di flessibilità come quelli del Terminale di rigassificazione di Adriatic LNG, accresce e diversifica le fonti di approvvigionamento, consentendo potenzialmente l’import da una varietà di Paesi produttori. Le infrastrutture come questa di cui oggi celebriamo i cinque anni di attività sono per il nostro Paese una garanzia della possibilità di approvvigionamento anche in contesti di crisi internazionali”.
Adriatic LNG è un’eccellenza internazionale e al contempo locale: pur guidata da una visione globale e attenta all’evoluzione del mercato mondiale, è un’impresa profondamente radicata nel territorio veneto, per il quale è stata e continua a essere una opportunità di sviluppo.
A oggi sono stati investiti oltre 250 milioni di euro in contratti con circa 60 imprese venete, e ancora oggi, con l’impianto in esercizio, sono oltre 40 le imprese venete che lavorano per Adriatic LNG, rappresentando complessivamente il 60% del valore dei contratti attivi con i fornitori (pari a circa 200 milioni di euro). La Società attribuisce grande valore all’impiego di risorse locali: dei 125 dipendenti della Società – dislocati nella sede centrale di Milano, nella Base Operativa di Terra a Porto Viro e sul terminale offshore – oltre un terzo (43) è veneto, prevalentemente rodigino e veneziano.
Inoltre, Adriatic LNG partecipa attivamente allo sviluppo economico e sociale del Polesine: da una parte, attraverso un fondo di oltre 12 milioni di euro - gestito dal Consorzio di Sviluppo del Polesine CONSVIPO - per progetti riguardanti il settore della pesca, la tutela del Parco del Delta del Po, la promozione del territorio, l’innovazione e il sostegno delle politiche di welfare; dall’altra, con più di 2 milioni di euro destinati a sponsorizzazioni per eventi culturali, sociali, formativi, sportivi.
“In occasione di questa particolare e significativa ricorrenza, piace sottolineare come Adriatic LNG si sia posta, sin da subito in rapporto costruttivo e collaborativo con la realtà locale, fino a diventarne parte integrante non solo per quel riguarda l'aspetto produttivo ed occupazionale, ma soprattutto per la particolare sensibilità e capacità dimostrata nell'entrare in sintonia sia con il territorio, che con le realtà istituzionali, sociali ed economiche locali che ha consentito di sviluppare un percorso condiviso di crescita dell'area del Delta e non solo”, commenta l’assessore all'Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione Veneto, Isi Coppola. “L'auspicio, che è una certezza, è che questo rapporto privilegiato possa consolidarsi sempre più e sia fonte continua di crescita e sviluppo per il Delta, il Polesine, il Veneto”.